Gioia e dolore.. verso un nuovo anno
Mancano 4 giorni al 2007 e, come spesso capita, si fanno i "conti" dell'anno. Cosa è accaduto dal 1° gennaio 2006, i cambiamenti, le sorprese, le conquiste, nuove amicizie, la famiglia, gli affetti, il lavoro...l'amore. Poi pensi invece a tutto quello che ti ha ferito, che non hai digerito, che ancora oggi ti fa "arrabbiare".
A volte ci si scorda di certi avvenimenti per poi ripensarci anni dopo. A volte alcuni eventi non ti abbandonano mai e te li porti dietro giorno dopo giorno. Questi di cui sto parlando non sono ricordi felici. Spesso bruciano ancora, fanno ancora star male come se fossero accaduti ieri.
Eppure grazie a loro sono cresciuta, sono diventata più forte e apprezzo molto di più i momenti di gioia. Una frase "fatta" è <
Io non sono una studiosa di questo campo ma l'essere umano mi ha sempre interessato, soprattutto per quanto riguarda le interazioni e le emozioni che si scambiano in un rapporto.
Sono solo miei pensieri o supposizioni che devono essere prese con il giusto peso.
Ciascuno di noi nasce in un determinato ambiente costituito dalla famiglia (coloro che si occuperanno del bambino, di dargli affetto ed istruzione), dalla società (amici, parenti, conoscenti, etc.), dalla cultura (istruzione, religione, tabù, tradizioni, etc...) e dall'ambiente naturale (campagna, montagna, mare,etc.). Tutti e quattro interagiscono tra di loro e formano il bambino caratterialmente e fisicamente. Anche le emozioni vengono formate allo stesso modo.
Nessuno di noi prova le stesse sensazioni ed emozioni. Nessuno di noi le esprime allo stesso modo. E questo perchè abbiamo un passato che può essere simile a quello di un altro ma non identico. Allo stesso tempo abbiamo reazioni diverse a situazioni diverse.
Io credo fortemente nell'UNICITA' dell'uomo. Ciascuno di noi è unico, è speciale. E' una persona che non si può sostituire. Il dolore e la gioia ci hanno formato come il vento con le montagne: il vento può essere una brezza calda, un leggero venticello di primavera, ma anche anticipare una tempesta o addirittura un uragano; così le montagne, una accanto alle altre, vengono tutte colpite, ma ognuna sviluppa una propria forma. E più il vento è forte più gli strati di argilla, di terra sabbiosa vengono spazzati via, per lasciar posto alla roccia più resistente.
Personalmente ho accetatto di non pormi condizione alcuna nel voler esprimere le mie emozioni.
Le vivo, intesamente, senza limiti. Col rischio di soffrire più degli altri perchè sono più scoperta. Ma nulla può essere paragonato ai momenti di gioia pura, di vera felicità da cui mi lascio trasportare.
Conosco persone invece che si sono auto-censurate nell'esprimere i propri sentimenti. Che rifiutano di far trapelare le emozioni. E' questa, secondo me, la più grande sconfitta dell'uomo: non voler esserlo. L'uomo vive, gioisce, soffre, spera, pensa, crea. Se anche una di questi grandi doni viene soffocato, l'uomo è solo un pò uomo o un non-del-tutto-uomo.
Chiedete a un bambino di non ridere, di non piangere, di non sorridere o fare una smorfia. Sapete di certo che lui la farà perchè è nell'istinto dell'uomo provare ed esprimere le emozioni.
La sincerità che si legge negli occhi di un bambino è affascinante, ipnotizzante. Il bambino chiede quando ha bisogno, non per capriccio (parlo dei neonati). E ringrazia con un sorrisetto sdentato o afferandoti il dito.
Dovremo imparare da loro ad essere delle persone vere e sincere e capaci di esprimere i nostri sentimenti, invece di soffocarli per qualche assurda decisione.
Un buon Anno Nuovo a tutti. Che il 2007 Vi porti felicità di cui voi possiate goderne appieno.